Live from the backstage, che vorrebbe dire: in diretta dal retropalco. Ore 19, più o meno, al nostro orologio analogico caricato a mano. Il workshop inaugurale del primo appuntamento di “In the name of music” è finito, e i ragazzi si stanno preparando per la jam-session di stasera. Il numero dei partecipanti è andato al di à delle nostre aspettative, per non parlare della reattività con cui rispondevano agli stimoli di Tommaso e Alessandro, che gestivano il seminario.
L’umore è ottimo, anche se siamo in quella fase in cui cavare un suono decente dal mixer appare un’impresa impossibile. Ma è sempre così, e poi alla fine la musica va al di là di qualsiasi pecca sonora. Fino a poco fa nel salone dell’Oratorio Murialdo risuonava un pezzo del Green Day, adesso è la volta di Jovanotti.
Intorno alle 21 partirà il concerto super improvvisato, e vedremo che ne verrà fuori. Siete tutti invitati, più siamo e meglio è, l’atmosfera si scalda (in tutti i sensi) e i musicisti, più o meno abituati al palco, saranno felici di vedervi nella parte di fan.
Belli come il sole con le magliette rock.