Stringere le mani a lei, è stato un pò come stringerle a te.

Essere lo stesso tastierista, Giulia, lo stesso Alessandro, ma senza di te. La serata di ieri, più che sorridere, mi ha fatto pensare. Ricordare.
Ho la tua voce nel cuore, i tuoi occhi, le tue parole di incoraggiamento per il Cantagiovane che proprio non volevi fare e che, infine, mi aiutasti a tirar su. Non capisco tutt’oggi come cavolo hai fatto a credere in me, a donarmi quelle parole, a dirmi di suonare con Alessio e Lorenzo.
Suonavo di tutto, allora, ci mettevo anima e corpo.
Senza te, ieri, mi sentivo una ruota un po’ sgonfia.
Sono tornato a trovarti per cercare le parole giuste, Giulia. Quando le troverò, andrò da Eva (probabilmente molto presto), perché per me siete sempre state legate, voi due, da un filo invisibile. Sentirla, ieri, e vedere il suo sì, mi ha colpito più di tutte le note che sono state messe insieme.
Qualcosa mi dice che ieri sera eri sul palco con noi, come controvoce, come solista, come chitarra, come basso, come batteria e come tastiera. Ogni piccolo granello di te che hai dato a noi è rimasto nelle nostre mani e nelle nostre voci. Lo abbiamo fatto crescere, proprio come volevi tu.
Un ultima cosa, Giulia. La forza di una mamma non si può descrivere a parole. Stringere le mani a Rita è stato un po’ come stringerle anche a te.
Restiamo vicini, per una volta. Senza correre.

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Author: juandpaola

Juanita è una donna di trentacinque anni che da grande voleva fare la rockstar, ma ha aperto una società di redditi immobiliari, ha una bambina di quattro anni che adora e un quasi marito inglese che parla l'Italiano peggio di Don Lurio. Se Giulia fosse ancora viva molto probabilmente Juanita sarebbe la sua tour manager.