Io… che non l’ho conosciuta

Giulia l’ho conosciuta solo di vista, mi ricordo come cantava e suonava la chitarra in chiesa, volevo chiederle di cantare al mio matrimonio (settembre 2000), purtroppo non feci in tempo.

E’ stato merito suo se mi sono avvicinata un po’ di più alla chiesa. Ricordo lei ed un bel gruppetto di giovani ad animare la messa domenicale a cui partecipavo un po’ svogliatamente, apprezzai molto l’inserimento di canti nuovi rispetto ai precedenti, sorpassati e noiosi, e l’utilizzo di chitarre, percussioni ecc.; si respirava proprio un’aria di rinnovamento e di freschezza grazie anche alla presenza di Don Paolo.

Ho da subito notato il suo carisma, per il suo viso dolce e sempre sorridente, per la sua semplicità e per l’emozione che suscitava in me cantando e suonando in chiesa; con il passare del tempo ho scoperto che avevo visto solo la punta dell’iceberg, perché Giulia era molto di più. Tra tutti i canti di quel periodo, mi piacciono e me la fanno ricordare  “Come ti ama Dio”, “L’amore di Dio”, “Metti in me signore il vero amore”, “Nzoto na Ngai”, “La pace”.

Quando se n’è andata per molto tempo non sono riuscita a cantare a messa perché mi veniva da piangere, pensavo a lei che non c’era più, al dolore che provavano i suoi familiari ed amici, al vuoto incommensurabile che aveva lasciato. Ho sofferto in silenzio ed in solitudine, non avevo persone con cui condividere la tristezza, avrei voluto sapere tutto di lei quasi per compensare il fatto di non avere conosciuto questa persona straordinaria e speciale, ma non ho mai chiesto niente, non volevo sembrare invadente e curiosa.

Non ho mai studiato musica, ma cantare mi ha sempre dato gioia, così, anche se non ho una gran voce, dal natale 2000 ho vinto la mia timidezza e mi sono avvicinata al coro parrocchiale e tuttora ne faccio parte; anche se non ho mai cantato con Giulia si percepisce la sua presenza nelle persone che l’hanno amata, nelle canzoni che ha cantato e nei suoi fratelli (vedo molta somiglianza in Lorenzo).

Ho letto in uno scritto che Giulia voleva fortemente piacere al Signore, io ho sempre pensato “Gli è piaciuta così tanto che l’ha voluta con sé”.

Sono già passati 10 anni dalla scomparsa di Giulia, il concerto dell’8 dicembre è il frutto di quanto lei ha seminato, abbiamo percepito tutta la sua gioia, la sua vitalità, il suo amore; la sua presenza sono sicura ci accompagnerà e ci guiderà per sempre.

Simona Desideri.

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