E le voglio così bene.

Cara Giulia, m’ha fatto piacere vedere la Rita, credo che mi autoinviterò a casa tua la prossima settimana. Me lo sono detto stamattina, mentre controllavo che il mio adorato basilico avesse fatto le fogline nuove. Non c’è nulla da fare, quello del supermercato odora di meno. Ricordo il frigorifero di casa tua, ordinato come i cassettini della premiata farmacia di Santa Maria Novella. Ricordo anche lo sguardo clemente di tua mamma quando rientrando trovava dentro il frigo la forchetta unta lasciata, chiazze di olio che ci seguivano fino alla cameretta.

Di fatto il fastidio dell’altrui disordine è una di quelle cose che non si capiscono finchè non si hanno figli, ne converrai anche te, giacchè mi hai visto in più momenti desiderare fortemente di trasformarmi in un magnete da frigo da quando ne ho avuta una – per non dover mettere a posto di nuovo, per non sentire le grida, le corse in corridioio, per sfangare i tripli turni mamma-lavoro-moglie che in questa vita toccano a noi povere femmine. Ma non sono qui a parlare di me, non solo almeno.

Volevo dirti che i tuoi fratelli ti assomigliano così tanto, e che Elena è cresciuta troppo: incredibile, la devono avere fertilizzata, l’ultima volta era alta centicinque centimetri, e ora sta con Lorenzo. Avrai anche accolto con fervore l’elezione a magazzinere (cambusaman) di Alessio nella nostra associazione di liberi spiriti, e quella dell’altro a Presidente, pure. La Cristina è sempre la stessa, Fabio ha venduto l’anima al diavolo per mantenersi in forma ma il più impressionante è il Frazzoli, che pare tutt’ora abbia ventiquattro anni. Torno dalle riunioni e mi metto la crema anti-rughe, giuro.

Senti Giulia, continuo imperterrita a suonare (male) a giro con i miei complessini. Le nostre canzoni che ci fregò l’Amanda, che ora rivedrò e potrò finalmente picchiare con una vanga, sono ancora lì nei quadernoni custoditi dagli Iorini con le tue scritte sopra. Le ho riprese e, credici o no, c’era anche l’atroce Bamba, e mi è tornato alla mente il concertino al Bonaventura: mi raccomando fateli ballare. Macchè.

Amanda scherzavo.

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Author: juandpaola

Juanita è una donna di trentacinque anni che da grande voleva fare la rockstar, ma ha aperto una società di redditi immobiliari, ha una bambina di quattro anni che adora e un quasi marito inglese che parla l'Italiano peggio di Don Lurio. Se Giulia fosse ancora viva molto probabilmente Juanita sarebbe la sua tour manager.