Discorsi mattutini con Giulia.

Rena, Novella, Muge, Falco, Eva, Juany, Marione, la moglie di Marione, Alex che fa la foto
Rena, Novella, Muge, Falco, Eva, Juany, Marione, la moglie di Marione, Alex che fa la foto, Flavio che disturba

Anche se non passa una giornata senza il ricordo di Giulia – è inevitabile e involontario, ancora suono le nostre canzoni, non tutti i giorni ci rivogliamo pensieri espliciti, ad alta voce. Chiedo a lei in genere per non appellarmi a qualche santo maschio e distratto, soprattutto quando si tratta di salute, ma anche per chiederle le ragioni di molte cose.

Ora, uno pensa che a frequentarsi per un bel pò di tempo si sappia molto della persona accanto: io invece credo l’opposto. Penso che dopo un certo periodo scatti un meccanismo di difesa che ci impedisce di andare troppo in fondo a svelare piaghe e insicurezze. Credo che sia più facile passare una vita assieme senza dirsi molto che due ore cercando di arrivare al nodo delle cose e sono convinta che questa opportunità ci sia data com pochissime persone.

E questa era la particolarità di Giulia: c’era solo l’approfondimento. Solo che non importava fare finta di qualcosa, ecco, aboliti i flitri c’era spazio solo per le cose semplici e molto silenzio. Un rapporto che non ho mai più trovato nella vita, purtroppo, e che mi ha lasciato orfana – fra le altre cose – della possibilità di essere l’orrendo me senza preoccupazioni.

Non ci vedevamo più di una volta al mese io e Giulia, perchè sapevamo quando era tempo di parlare e quando di dimenticarsi. Non potevamo, assolutamente, frequentarci normalmente: lei mi era stata assegnata dal reparto cose speciali della vita, con un libretto di istruzioni “non abusare altrimenti diventerà normale”. Quindi non abbiamo mai preso un appuntamento, mai una volta. Era: arrivo. E: ok. Era inevitabile che ci si vedesse, era necessario non pianificarlo: non era mica una seduta dal parrucchiere.

E quindi la nostra amicizia si è dipanata fra pochi incontri, abbracci lunghissimi, qualche sala prove, sguardi e silenzi vorticosi. Sarebbe bello averlo ancora, ma al reparto cose speciali della vita hanno deciso di no. Non volevano, io credo, che ci si vedesse da vecchie con le moppine, l’alito da pinguino sbronzo e le pinze in testa.

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Author: juandpaola

Juanita è una donna di trentacinque anni che da grande voleva fare la rockstar, ma ha aperto una società di redditi immobiliari, ha una bambina di quattro anni che adora e un quasi marito inglese che parla l'Italiano peggio di Don Lurio. Se Giulia fosse ancora viva molto probabilmente Juanita sarebbe la sua tour manager.