Ciao piccolina,
mi fa un po’ strano sapere che quest’anno avrò 10 anni più di te, anche se tu sei e sarai sempre la più giovane dentro tra tutti noi , quella dallo spirito che sa guardare oltre il pensiero adulto, sempre così razionale, sempre così strutturato. Ecco, se c’è qualcosa che mi ricordo di te, in questo Luglio, nel mese del tuo compleanno, è che tu eri tutto tranne che strutturata. Improvvisavi. Creavi. Eri ‘di pancia’, un vortice di emozioni quando, prima di un bombolone o di un “Marruota in festa”, preparavi il palco, le scalette e gli strumenti.
Stanotte ho sognato quell’ultimo momento, quel “Ciao Giulia” di 13 anni fa. Se c’è un ricordo che mi è rimasto indelebile, sono quei giorni. Non credo al caso e non ci ho mai creduto, se ti ho sognato adesso è stato anche per ricordare quel momento della mia vita in cui mi hai messo la mano sulla spalla, quando ti dissi che lasciavo Legge, contro tutto e tutti, per fare Psicologia. Sei stata una delle prime a saperlo, bella mia.
Stamani per te ricanterò, dopo tanto, “Ragazza Imperfetta”. Porto nel cuore Jenny, Deborah e Claudia, mentre la canto. Ed Eva, alle percussioni.
Buon quasi compleanno, Giulia mia bella. Ancora grazie. Per le note, per gli spartiti scritti con l’uniposca, per averci creduto. La prossima volta, ci rivediamo In The Name Of Love. Direi di si.
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